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Eva Perón

La santa dei descamisados

In questo episodio ripercorriamo la breve, ma sfolgorante vita di Eva Perón che dalla povertà dell’entroterra brasiliano arrivò a Buenos Aires dove, dopo una discreta carriera nel mondo dello spettacolo, divenne la moglie del presidente argentino Juan Perón. Amatissima dal popolo argentino sia per il suo impegno verso i poveri, sia grazie a una sapiente politica, Eva è ancora oggi ricordata e venerata come una delle persone che più si spese per la classe operaia e i racconti apocrifi su di lei sono innumerevoli.

Segnaliamo, non per l’accuratezza storica, ma per la bellezza delle musiche e la bravura degli attori il musical “Evita” del 1996 per la regia di A. Parker con Madonna, Antonio Banderas  (che canta benissimo) e Jonathan Pryce.


Fonti bibliografiche
  • “Evita: The Real Life of Eva Perón” di N. Fraser e M. Navarro ed.  W.W. Norton & Co. (1996)
  • https://www.evitaperon.org/ (sito biografico)
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Eva Perón nel 1948
Eva Perón nel 1948, fotografata da Pinélides Aristóbulo Fusco.
Altre immagini
Tessera dell'Asociación Argentina de Actores, 1939
Tessera dell’Asociación Argentina de Actores, 1939
Eva in Spagna durante durante il "Giro d'Europa".
Eva in Spagna durante durante la “Giro d’Europa”.

I processi alle streghe di Salem

Fra isteria di massa, fanatismo religioso e turbolenze politiche

Nel 1692, nel villaggio di Salem due ragazzine manifestarono sintomi che oggi le avrebbero portate dritte dalla neuropsichiatra infantile; quattrocento anni fa la risposta fu sicura e unanime: possessione demoniaca. Tuttavia, liquidare la faccenda come un mero episodio a carico di creduloni fanatici puritani sarebbe ingiusto, per tutti gli attori in gioco. I puritani erano una piccola comunità incorporata dentro altre comunità più grosse, organizzate e non necessariamente a loro favorevoli. Il sospetto e gli interessi personali che infettarono la comunità dell’Essex in quei pochi mesi deve, senza dubbio, essere letta in un’ottica di più ampio raggio.

(Contenuto extra: non perdete, dopo i titoli di coda, la raccolta di tutti gli “ehhhmm” di Anna Lisa tagliati da questa puntata  😀).


Fonti bibliografiche
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Incisione del 1876 dal libro “Pioneers in the settlement of America: from Florida in 1510 to California in 1849” di William A. Crafts. Fonte: wikimedia commons.
Altre immagini
Ritratto del giudice William Stoughton nel 1700 circa; artista sconosciuto. Harvard Art Museums. Fonte: wikimedia commons.
Mappa di Salem Village relativa al 1692, ricreata nel 1866 (da fonti storiche) da Charles W. Upham per il libro “Salem Witchcraft, With an Account of Salem Village and a History of Opinions on Witchcraft and Kindred Spirits” (1867). Fonte: wikimedia commons.
Il reverendo Increase Mather nel 1688. Dipinto di Joan van der Spriet.

La battaglia di Alamo

Verso l’indipendenza del Texas

Fra il 1835 e il 1836 il Texas, allora facente parte del Messico, insorse contro il governo centrale guidato dall’autoproclamatosi dittatore Antonio L. de Santa-Anna.  I motivi erano molteplici: militari, giuridici, economici e culturali; molti uomini arrivarono dagli Stati Uniti per appoggiare la causa dei loro ex-connazionali emigrati e i combattimenti furono vari e aspri. Fra la fine di febbraio e i primi di marzo del 1836 un manipolo di uomini tenne e perse la fortezza di Alamo. Quasi tutti gli occupanti morirono e, col tempo, la Battaglia Alamo divenne oggetto di profonda retorica nazionalista.


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Fonti bibliografiche
  • “Forget the Alamo: The Rise and Fall of an American Myth” di B. Burrough, C. Tomlinson e J. Stanford, Penguins Publishing Group (2022)
  • Texas Historical Association
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
The Fall of the Alamo (1903) di Robert Jenkins Onderdonk rappresenta Davy Crockett che usa il fucile come una clava contro le truppe messicane. Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini
Ritratto di James Bowie fra il 1831 e il 1834 circa, del pittore George Peter Alexander Healy. Fonte: Wikimedia Commons.
Il presidente messicano Antonio Lopez de Santa Anna nel 1852; litografia di Craig H. Roell. Fonte: Wikimedia Commons.
La cappella di Alamo nel 2009. Fonte: Wikimedia Commons.

Massimiliano d’Asburgo: il sogno fallito

L’inutile tentativo di fondare un impero messicano di matrice europea

Massimiliano d’Asburgo, fratello minore di Francesco Giuseppe era un uomo ambizioso, carismatico e dotato di un’intraprendenza che l’Imperatore poteva solo desiderare.

Frenato nei suoi tentativi di portare la pace e la modernità nel Lombardo Veneto si rifugiò con la moglie Carlotta nel castello del Miramare a leccare il proprio orgoglio ferito. La proposta di governare il Messico portata dai conservatori locali e supportata dall’Imperatore di Francia sembrava la risposta ai suoi sogni e, dopo aver ponderato la questione accettò.

L’avventura messicana si rivelò ben più complicata del previsto e, abbandonato da tutti gli alleati, Massimiliano morì fucilato per mano dell’esercito rivoluzionario.


Fonti bibliografiche:
  • “The Twilight of Habsburgs: The Life and Time of Emperor Francis Joseph” di A. Palmer, ed. Faber&Faber 2014
  • “The Last Emperor of Mexico: A Disaster in the New World” di E. Shawcross, ed Faber&Faber 2022
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Litografia di Josef Kriehuber, 1867
Altre immagini:
Matrimonio tra Carlotta del Belgio e Massimiliano d’Austria. Dipinto del 1857 circa di Cesare dell’Acqua (1821-1905). Fonte: Wikimedia Commons.
L’esecuzione di Massimiliano I del Messico. Stampa. Pubblicata Harper’s Weekly il 10 agosto 1867; autore sconosciuto. Fonte: Wikimedia Commons.