La Russia del ‘700 era un luogo tutt’altro che tranquillo, colpi di stato e congiure avevano rovesciato zar e mietuto numerose vittime. È in questo contesto che si inserisce Caterina II di Russia, una giovane prussiana che, per sfuggire al convento, costrinse il marito all’abdicazione divenendo, quindi, zarina.
Caterina fu una donna libera, liberale e molto erudita. In questa puntata ripercorriamo le sue orme dalla nascita fino alla morte avvenuta, per sua fortuna, per cause naturali.
Fonti bibliografiche
“Caterina la Grande e la Russia del suo tempo” di I. de Madariaga ed. Einaudi, 2021
Dagli anni ’20 in poi del ‘900 molte donne e uomini affermarono di essere i figli perduti di Nicola II e sua moglie Alexandra. In un mondo dove davvero accadeva che le persone sparissero e riapparissero altrove, dove la parola “DNA” era poco più che fantascienza furono in molti a credere che questa o quella persona fossero, di volta in volta, una delle Granduchesse o lo zarevic Aleksej, complice anche l’assoluto mistero in cui era avvolta la storia della Famiglia Imperiale Russa.
Riguardo la storia di Anna Anderson ricordiamo il film del 1956 “Anastasia” con Yul Brinner e quello omonimo di casa Disney del 1996, entrambi molto romanzati. Non ci risultano trasposizioni riguardanti gli altri pretendenti.
Mentre raccontiamo di Anna Anderson c’è un piccolo refuso quando io, Anna Lisa, mi riferisco a un “tutore di Alexandra”, ovviamente volevo dire “tutore di Anastasija”. Mi scuso.
Se non avete ascoltato le puntate precedenti della serie su Alexandra Feodorovna Romanova:
La morte della famiglia imperiale per mano dei bolscevichi
Nel 1917 i fermenti in Russia erano ormai tali da costringere Nicola II ad abdicare e, dopo una brevissima parentesi, il potere finì in mano alla Duma guidata da Aleksandr Kerenskij. Un anno dopo Lenin prese la guida del Paese e per la famiglia imperiale, già agli arresti dalla primavera del 1917, questo fu l’inizio della fine. Troppo scomodi per i loro parenti europei, troppo scomodi per i bolscevichi, che temevano la vittoria del movimento dei filomonarchici Bianchi, dei Romanov fu ordinata la morte nell’estate del 1918. In questa puntata ripercorriamo le loro orme dall’arresto fino alla morte e alla sepoltura affrettata nella foresta di Koptjaki.
Se non avete ascoltato le puntate precedenti della serie su Alexandra Feodorovna Romanova:
La vita della zarina Alsksandra dall’incontro con Rasputin allo scoppio della Prima Guerra Mondiale
Intanto una piccola nota: oltre all’associazione Supolka citata nella puntata del podcast, per saperne di più sulla Bielorussia nella sua situazione attuale andate alla pagina Instagram di Movements for Freedom, costituito da studenti universitari di Padova che si battono con ferocia e costanza. Trovate interviste, post di approfondimento e molto altro. Sono giovani che meritano attenzione e seguito, oltre a essere un’ottima speranza per il futuro.
Tornando a noi: negli anni dal 1905 al 1917 si formò l’humus perfetto per la rivoluzione. Uno zar inadeguato, una zarina distante, una corte frequentata da un uomo di dubbia reputazione, una situazione internazionale complicata e una situazione interna pronta a esplodere. Scioperi, scandali, voci incontrollate e timori costellarono questi dodici anni. Nel 1914 quando scoppiò la guerra la Russia era impreparata e inadatta ad affrontare un conflitto di tale portata. L’assenza di Nicola diede spazio ad Aleksandra che rifiutò di ascoltare consigli esterni fidandosi solo di se stessa, dando luogo a scontenti, rimpasti di governo e malumori. L’intransigenza di Aleksandra era anacronistica rispetto al momento che stava attraversando l’Europa e il suo rifiuto di cedere a ragionevoli richieste fu dannoso oltre misura. Il suo senso di protezione verso il trono di Nicola fu visto come una cieca ambizione personale. Del resto lo zar fu sempre incapace di opporsi alla moglie e si fidò spesso delle persone sbagliate. La morte di Rasputin fu il preludio alla Rivoluzione di cui parleremo nel prossimo episodio.
Errata corrige
Alla posizione 25:51 minuti viene detto che l’arciduca Francesco Ferdinando venne ucciso a Belgrado, ma è chiaramente un refuso! Si tratta di Sarajevo, non di Belgrado.
Ci era sfuggito in fase di montaggio, grazie a Marco per avercelo segnalato. Abbiamo messo una nota anche nell’audio.
Se non avete ascoltato le puntate precedenti della serie su Alexandra Feodorovna Romanova:
Subito dopo l’incoronazione di Aleksandra iniziarono per lei e Nicola i primi problemi, sia con l’aristocrazia che veniva esclusa dalla zarina per la reciproca antipatia, sia con il popolo. Nicola e Aleksandra persero progressivamente il contatto con la loro gente fino a che non iniziò a essere tardi.
Le numerose gravidanze portarono alla nascita di altrettante femmine e il tanto agognato erede nacque dopo quasi un decennio di matrimonio.
Quando nel 1905 lo zar e i suoi ministri si trovarono di fronte un popolo che domandava ascolto non seppero rispondere e agirono solo quando fu tardi e in modo insoddisfacente.
Alexandra giocò sempre un ruolo attivo nella politica imperiale, da dietro le quinte suggeriva a Nicola le proprie idee e lei, più di ogni altro, fu una decisa fautrice dell’autocrazia.
La puntata precedente della serie su Aleksandra Feodorovna Romanova si trova qui.
Fonti bibliografiche:
“L’ultima zarina” di Greg King, Mondadori 1997
“L’ultimo zar. Vita e morte di Nicola II” di Edvar Radzinskij Dalai, 2001