Archivi tag: Scrittori inglesi

Jane Austen – seconda parte

I capolavori di Mansfield Park e Persuasione

La vita di Jane Austen fu pressoché priva di grossi sconvolgimenti, quando il padre lasciò la curazia e Jane, insieme alla madre e alla sorella, si trovò priva di una casa intervenne uno dei fratelli e tutti i maschi, nel merito delle proprie possibilità, assistettero le donne della famiglia; eppure i suoi personaggi affrontano le più svariate peripezie descritte con cognizione di causa. Jane, in apparenza, aveva anche una scarsa conoscenza dei “fatti della vita”, ma quasi tutti i suoi romanzi smentiscono questa convinzione. In “Mansfield Park” si toccano, più che in altre opere argomenti quali lo schiavismo, il divorzio e l’adulterio. In “Persuasione” si parla a lungo di perdono, rimorso, influenzabilità e fedeltà. Gli ultimi due romanzi di Jane sono un concentrato di morale, nel senso migliore del termine, e un invito a riflettere sulle proprie scelte e sulle loro conseguenze.

Jane Austen, col tempo, è diventata anche un personaggio su cui scherzare, come nel secondo episodio della seconda stagione di Good Omens:


Se avete perso la puntata precedente della serie su Jane Austen la potete trovare qui: Jane Austen – prima parte.


Fonti bibliografiche
  • “La zitella illetterata. Parodia e ironia nei romanzi di Jane Austen” di Beatrice Battaglia, ed. Liguori (2009).
  • “Jane Austen, i luoghi e gli amici” di Constance Hill, ed. Jo March (2013).
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Ritratto di Jane Austen basato su uno della sorella Cassandra (vedere la copertina dell’episodio precedente). Duyckinick, Evert A. Portrait Gallery of Eminent Men and Women in Europe and America. New York: Johnson, Wilson & Company, 1873.
Fonte: Wikimedia Commons.
Copertina dell’edizione originale di Mansfield Park (1814).

 

Jane Austen – prima parte

L’autrice inglese più famosa del mondo raccontata attraverso le sue opere

Jane Austen, forse, non avrebbe mai immaginato che a più di duecento anni dalla sua morte saremmo stati ancora qua a leggere i suoi libri e che da essi sarebbero scaturiti innumerevoli sequel, spin off e retelling. Nata e cresciuta nella campagna inglese, Jane era una donna arguta, intelligente e mediamente povera, di certo non abbastanza ricca da attrarre i corteggiatori a frotte e probabilmente non abbastanza bella per compensare la scarsità della sua dote. A una vita matrimoniale mediocre Jane preferì la solitudine in un’epoca in cui lo zitellaggio era ancora uno stigma e dedicò la propria vita alla scrittura. In questa puntata ripercorriamo le sue orme fino alla vigilia della pubblicazione di “Mansfield Park”, quando ormai era diventata un’autrice piuttosto famosa.


Fonti bibliografiche
  • “La zitella illetterata. Parodia e ironia nei romanzi di Jane Austen” di Beatrice Battaglia, ed. Liguori (2009).
  • “Jane Austen, i luoghi e gli amici” di Constance Hill, ed. Jo March (2013).
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Ritratto di Jane Austen (circa 1810) per matita e acquerelli, dipinto dalla sorella Cassandra. Fonte: Wikimedia Commons.
Copertina del primo volume della prima edizione di Orgoglio e Pregiudizio (1813). Fonte: Wikimedia Commons.

 

Vampiri: fra mito e realtà

Teste d’aglio, paletti di frassino e film

Il vampiro è una figura folkloristica universalmente diffusa e, negli ultimi anni, anche oltremodo affascinante. In questa puntata sui generis puntiamo lo sguardo su Erzsébet Báthory e Vlad III di Valacchia, entrambi legati al mito del vampiro e al vampirismo. Due figure inafferrabili, confuse, piene di ombre e la cui reputazione è stata inquinata da talmente tante dicerie che discernere il vero dal falso è impossibile o quasi.

Per quante opere visive e letterarie abbiamo citato in puntata, molte altre non lo sono sono state per questioni di spazio. Aggiungiamo alla lista “Io sono leggenda” di Richard Matheson che ribalta lo stereotipo del mostro.


Ecco i link ai podcast di storia che abbiamo segnalato alla fine dell’episodio:

HistoryCast
Di Enrica Salvatori.
Il podcast è diventato difficile da ascoltare, perché il dominio historycast.org  è ormai scaduto da tempo. Si trovano ancora le puntate su The Internet Archive o su zenodo.org.

Bistory
Ideato e narrato da Andrea W. Castellanza, diretto e prodotto da Sebastian Paolo Righi per NWFactory.
https://www.spreaker.com/show/bistory

Podcast con le lezioni e le conferenze di Alessandro Barbero
Curato da Fabrizio Mele
https://barberopodcast.it/

Storie di donne nella storia
Di Francesca Ferragina
https://francescaferragina.com/storie-di-donne-nella-storia/

Storia d’Italia
Di Marco Cappelli
https://italiastoria.com/
https://www.spreaker.com/show/storia-ditalia

DirtypediA
Di Vincenzo Olindo
https://www.spreaker.com/show/dirtypedia


Fonti bibliografiche:
  • “Assassine” di Cinzia Tani, ed. Mondadori, 1999
  • “La contessa Dracula. La vita e i delitti di Erzsébet Báthory” di Tony Thorne, ed. Mondadori, 1998
  • “Dracula, Prince of Many Faces: His Lifes and Times” di Radu R. Florescu e Raymond T. McNally, Brown US (1989)
  • “Il mito del vampiro. Da demone della morte nera a spettro della modernità” di Mario Barzaghi, ed. Rubbettino, 2010.
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Elizabeth Báthory
Ritratto di Erzsébet Báthory; autore sconosciuto, XVII secolo. Fonte: Wikimedia Commons.
Ritratto di Vlad III di Valacchia
Ritratto di Vlad III di Valacchia. Autore sconosciuto, XVI secolo. Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini:
Bram Stoker nel 1906
Fotografia di Bram Stoker nel 1906. Fonte: Wikimedia Commons.
Locandina del film Dracula
Locandina del film Dracula del 1931 con Bela Lugosi. Fonte: Wikimedia Commons.
Il gioco di ruolo "Vampiri: la Masquerade"
Copertina del gioco di ruolo “Vampiri: la Masquerade”. Fonte The Unofficial White Wolf Wiki.

Ai margini della brughiera: la famiglia Brontë

Le sorelle più famose della letteratura inglese, vissute ai margini di una brughiera eppure in grado di dare vita ad opere straordinarie.

Nate in una famiglia non ricca, destinate ad un futuro da istitutrici, con poca possibilità di matrimonio, seppero fronteggiare le tragedie e le difficoltà ritirandosi in un mondo immaginario assai ricco e prolifico e facendo, infine, di esso il loro metodo di sussistenza. Acton, Ellis e Currer Bell fecero infatti parlare parecchio e ancor di più si parlò quando si seppe che dietro di loro si celavano Anne, Emily e Charlotte. Sopratutto quest’ultima dovette sopportare lutti che avrebbero piegato un animo meno forte: la madre, quattro sorelle e un fratello e l’amata zia; eppure sopravvisse e visse anche in nome di coloro che l’avevano lasciata.

Il reverendo Patrick Brontë sopravvisse alla morte di tutti i suoi figli, inclusa Charlotte, e della moglie, morendo qualche anno dopo quasi del tutto cieco, assistito dal genero che rimase con lui fino alla fine. Dopo esser rimasto vedovo Arthur Bell tornò infine in Irlanda, lasciò la chiesa e si sposò con una prima cugina che aveva bisogno di una spalla cui appoggiarsi. Dedicò la propria vita alla memoria della moglie, protesse la vita sua e dei cognati (e probabilmente molto materiale per questo è andato perduto) e morì fissando il ritratto della moglie morta cinquant’anni prima di lui.

Per chi volesse le biografie in lingua italiana, che io conosca, sono due: “Charlotte Brontë, una vita appassionata” di Lyndall Gordon, davvero ben documentato e interessante e “La vita di Charlotte Brontë” di Elizabeth Gaskell. Quest’ultimo, decisamente più datato, soffre del punto di vista dell’autrice, ostile al reverendo Brontë e della reticenza su alcune parti. L’autrice infatti non indaga molto sulla Cowan Bridge School, tace dell’amore di Charlotte per Hèger e della sua infatuazione per il suo editore. Nel tentativo di non oscurare l’immagine di donna brillante, ma pressoché perfetta, la Gaskell glissò su diverse cose, anche in accordo con il Reverendo. Per altro il testo, almeno nella mia edizione, non è di facile lettura a causa dello stile datato.

Le sorelle Brontë ritratte da Patrick Branwell
Le sorelle Brontë ritratte da Patrick Branwell (circa 1834); da sinistra a destra Anne, Emily e Charlotte. Branwell originariamente era fra Emily e Charlotte, ma si cancellò dal quadro. National Portrait Gallery. Fonte: wikimedia commons.

Fonti bibliografiche:
  • “Charlotte Brontë, una vita appassionata” di Lyndall Gordon, Fazi 2016
  • “The Brontë myth” di Lucasta Miller, Vintage, Londra 2002
Musiche di sottofondo usate per la puntata:
  • Notturno Op.9 n°1” di Fryderyk Chopin, interpretato da Simon Hervé (Simonbzh).
  • Susan” di Vvsmusic, per la parte dei ringraziamenti.

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons e liberamente ascoltabili o scaricabili su Jamendo.

William Shakespeare

Nel 2016 ricorre il quattrocentenario della morte di William Shakespeare e, prima che l’anno termini, abbiamo deciso di dedicare una puntata a questo famosissimo poeta e drammaturgo inglese. Il nostro non è un podcast di letteratura, tema che viene toccato in maniera marginale, e la puntata racconta la vita del Bardo per poi puntare l’attenzione sui teatri del tempo e sulla loro storia.

Ci scusiamo per il fastidiossimo rumore che si sente di tanto in tanto, mentre registravo devo avere tenuto senza accorgermene le mani sul tavolo, purtroppo ce ne siamo accorti solo in fase di montaggio.

Errata Corrige: ringraziamo un ascoltatore che ci ha fatto notare un errore. Il 1616 è l’anno della messa all’indice dell’opera di Copernico e non quella di pubblicazione che avvenne nel 1543. Errore mio dovuto a una malinterpretazione di un articolo.

La citazione iniziale è letta da Davide Orlandi, co-autore del podcast.


Fonti bibliografiche:

  • Peter Ackroyd, “Shakespeare: The Biography” ed. Vintage 2006
  • Masolino d’Amico “Storia del teatro inglese” Newton and Compton 1996

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

  • Emotions” di Akashic Records
  • Susan“, di Vvsmusic (per la parte dei ringraziamenti)

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons.