Elisabetta di Baviera: la schiavitù della bellezza

Elisabetta di Baviera e il suo corpo

In questa puntata ci soffermiamo sul complesso rapporto che Elisabetta ebbe con il suo corpo e con la sua bellezza. Che ella fosse considerata una donna di eccezionale avvenenza è risaputo, pare che seconda le fosse solo l’Imperatrice di Francia, ma il prezzo che pagò per mantenere tale aspetto fu davvero salato. Il proprio aspetto divenne, col tempo, il metro attraverso cui Elisabetta valutava sé stessa e, per questo spese una quantità incalcolabile di tempo ed energie per passare il proprio esame. L’apparenza fisica divenne pian piano un’ossessione, tanto che verso la fine della propria vita non tollerava nemmeno di essere fotografata.

A lato facciamo notare che, per quanto ella ci tenesse ad apparire seducente e perfetta, non tollerò mai nessun tipo di corte che non fosse puramente platonica e il solo che ci provò venne allontanato dal suo seguito in modo assai brusco.

Elisabetta si servì della propria bellezza per piegare il marito e non v’è dubbio che fu grazie alla sua avvenenza se riuscì a mettere in ombra la suocera. Di più, non si fece nemmeno scrupolo di usare le proprie attrattive per spingere Francesco Giuseppe a favorire l’Ungheria, unico interlocutore politico con cui si relazionò per motivi meramente personali. Della complessa relazione fra Elisabetta e il popolo magiaro ci occuperemo la prossima volta.


Fonti bibliografiche:
  • “Sissi” Brigitte Hamann, ed. Tea, 1999
  • “Francesco Giuseppe: il lungo declino degli Asburgo” Alan Palmer, Mondadori, 1995
Musiche usate per la puntata:

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons e si possono ascoltare o scaricare liberamente da Jamendo.

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. 🙂

Immagine di copertina:
I lunghissimi capelli di Elisabetta in un dipinto di Franz Xaver Winterhalter del 1864
Dipinto di Franz Xaver Winterhalter, 1864 Fonte: Wikimedia Commons.

Per altre immagini di Elisabetta potete consultare la pagina di Wikimedia Commons a lei dedicata.