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Le guerre d’indipendenza scozzesi – prima parte

La crisi di successione e il conflitto che ne seguì

Il rapporto fra Scozia e Inghilterra è sempre stato travagliato, ma forse non lo fu mai così tanto quanto nel periodo che intercorse fra il 1286 e il 1357, anno in cui terminò formalmente la guerra fra i due Paesi. In quel mezzo secolo abbondante la Scozia e il nord dell’Inghilterra furono messe alternativamente a ferro e fuoco mentre i due eserciti si scontravano fra battaglie e scaramucce: gli inglesi nel tentativo di impadronirsi della Scozia e gli scozzesi per scacciare gli avversari. Fra i protagonisti di questa puntata troviamo Robert Bruce, William Wallace e Andrew de Moray sul lato scozzese ed Edoardo I su quello inglese. Fra alleanze mutevoli, scontri all’ultimo sangue, omicidi, catture ed esecuzioni questo è, di certo, uno dei periodi più feroci della storia dell’Isola.

Locandina del film "The Outlaw King"Fra i numerosi film sull’argomento segnaliamo “The Outlaw King” del 2018, diretto da David McKenzie, con Chris Pine. Abbastanza accurato per la media, molto concentrato sulle battaglie, comunque bello da vedere.

Il gioco da tavolo "Swords & Bagpipes"Fra i giochi da tavolo, invece, l’opportunismo dei vari clan nello schierarsi alternativamente con una parte o con l’altra è rappresentato bene in “Swords and Bagpipes” del  2014, purtroppo mai tradotto in Italiano.

Fonti bibliografiche:
  • Sito storico della BBC sulle guerre d’indipendenza scozzesi.
  • “The Wars of the Bruces: Scotland, England and Ireland 1306-1328” di Colm Mcnamee, ed. Birlinn (2022).
  • Sito Medieval Bruce Heritage Trust.
  • “Wallace: A Biography” di Peter Reese, ed. Canongate Books, 1996.
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Il suono del campanello con cui si apre la corrige sulla pronuncia è “Hand Bells, A, Single.wav” registrato dall’utente “InspectorJ” (www.jshaw.co.uk) di Freesound.org.

Immagine di copertina:
La battaglia del ponte di Stirling
Interpretazione di epoca vittoriana della battaglia del ponte di Stirling. Autore sconosciuto. Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini:
Robert the Bruce alla battaglia di Bannockburn.
Robert the Bruce alla battaglia di Bannockburn. Edmund Leighton (1852–1922). Fonte: Wikimedia Commons.

Massimiliano d’Asburgo: il sogno fallito

L’inutile tentativo di fondare un impero messicano di matrice europea

Massimiliano d’Asburgo, fratello minore di Francesco Giuseppe era un uomo ambizioso, carismatico e dotato di un’intraprendenza che l’Imperatore poteva solo desiderare.

Frenato nei suoi tentativi di portare la pace e la modernità nel Lombardo Veneto si rifugiò con la moglie Carlotta nel castello del Miramare a leccare il proprio orgoglio ferito. La proposta di governare il Messico portata dai conservatori locali e supportata dall’Imperatore di Francia sembrava la risposta ai suoi sogni e, dopo aver ponderato la questione accettò.

L’avventura messicana si rivelò ben più complicata del previsto e, abbandonato da tutti gli alleati, Massimiliano morì fucilato per mano dell’esercito rivoluzionario.


Fonti bibliografiche:
  • “The Twilight of Habsburgs: The Life and Time of Emperor Francis Joseph” di A. Palmer, ed. Faber&Faber 2014
  • “The Last Emperor of Mexico: A Disaster in the New World” di E. Shawcross, ed Faber&Faber 2022
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Litografia di Josef Kriehuber, 1867
Altre immagini:
Matrimonio tra Carlotta del Belgio e Massimiliano d’Austria. Dipinto del 1857 circa di Cesare dell’Acqua (1821-1905). Fonte: Wikimedia Commons.
L’esecuzione di Massimiliano I del Messico. Stampa. Pubblicata Harper’s Weekly il 10 agosto 1867; autore sconosciuto. Fonte: Wikimedia Commons.

Jack lo squartatore

Un assassino inafferrabile fra le nebbie di Londra.

Fra la fine di agosto e i primi di novembre del 1888 tra i vicoli di Whitechapel, nella pancia nera dell’East End, cinque prostitute vennero assassinate e mutilate con perizia e ferocia. Nessuna prova evidente, nessun indizio concreto, mille ipotesi e nessun colpevole. Dopo più di cento anni il mito di Jack lo Squartatore è ancora vivo, stuzzica la curiosità di chi lo cerca fra gli anfratti del tempo e della storia. Jack è oggetto di saggi, film, fumetti e serie TV, come protagonista o come comparsa e tutti si dimenticano delle cinque donne che lasciò martoriate sul selciato lurido dell’East End.

Altre donne morirono prima e altre dopo, forse vittime o forse no di questo serial killer che sfuggì ai numerosi sforzi della polizia.


Fonti bibliografiche:
  • “Jack lo squartatore. La vera storia” di Paul Begg ed. UTET (2019)
  • “Le cinque donne. La storia vera delle vittime di Jack lo squartatore” di Hallie Rubenhold ed. Neri Pozza (2020)
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Il decimo crimine di Whitechapel (l’assassinio di Frances Coles il 13 febbraio 1891). Incisione di Fortuné Méaulle del 1 marzo 1891 da un disegno di Henri Meyer su Le Journal illustré. Fonte: Wikimedia commons.
Altre immagini:
Mappa degli omicidi (mappa originale del 1894, con le posizioni aggiunte in rosso nel 2009). Fonte: Wikimedia commons.
La lettera “Dear Boss” (prima pagina). Fonte: Wikipedia.
La lettera “Dear Boss” (seconda pagina). Fonte: Wikipedia.
La lettera “From Hell”. Fonte: Wikimedia commons.

Grace Kelly: l’attrice e la principessa

Da Hollywood al Principato di Monaco

Grace Kelly, a meno di trent’anni, passò in pochissimo tempo da Hollywood al Principato di Monaco, mettendo la parola fine a una fiorente carriera da attrice per divenire moglie del Principe Ranieri.

Icona del cinema e della moda, donna affascinante, bellissima, mai volgare e mai con un capello fuori posto Grace Kelly è l’epitome della principessa, complice anche la sua storia: una donna comune che sposa il Principe.

La sua morte, prematura e improvvisa, ha posto Grace Kelly nell’immaginario collettivo in modo imperituro, modello di eleganza e discrezione.


Fonti bibliografiche:
  • “High Society: the Life of Grace Kelly” di Donald Spoto, ed. Crown P. G. (2010)
  • “Once Upon a Time: Behind the Fairy Tale of Princess Grace and Prince Rainier” ed. Grand Central Publishing (2004)
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Foto promozionale di Paramount per “La finestra sul cortile” (1954). Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini e video:
Grace Kelly con Clark Gable in Mogambo (1953). Fonte: wikimedia commons.
Grace Kelly in “Caccia al ladro” (1955). Fonte: wikimedia commons.
Italo Federico Quercia, direttore del Centro, accompagna Ranieri e Grace di Monaco in visita ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN il 6 novembre 1959 (Archivio documentale Quercia). Fonte: wikimedia commons.

Il matrimonio come riportato da un cinegiornale dell’epoca (fonte: British Pathé):

 

Elisabetta II: l’essenza della monarchia britannica

Un regno lungo una vita.

Elisabetta II del Regno Unito salì al trono quasi per caso, per un capriccio del destino. Se suo zio David non si fosse invaghito di Wallis Simpson fino ad arrivare all’abdicazione non avremmo mai avuto Elisabetta, Carlo, Diana e tutti i loro scandali. Elisabetta avrebbe vissuto una vita ritirata, una nobile minore in una grande famiglia. Eppure il fato ha voluto diversamente e da settant’anni regna e serve il proprio Paese. Prima regina che madre e moglie, hanno detto in molti, e forse è vero, ma dopo tanto tempo Elisabetta è il volto dell’Inghilterra, conosciuta in tutto il mondo.

Due errate corrige: 1) Helena Bonham Carter interpreta Bellatrix Lestrange e non Dolores Umbridge (la Potterhead che è in me si vergogna) 2) “The Queen” annovera fra i suoi interpreti Michael Sheen e non Martin Sheen.

Se volete guardate la serie Netflix “The Crown” che, oltre a un cast d’eccezione, offre delle interessanti prospettive. Vi sono numerosi errori storici e molti fatti sono frutto dell’interpretazione personale degli sceneggiatori, ma è un prodotto davvero ben fatto.

Ribadiamo che, al netto delle biografie lette, abbiamo preferito attenerci il più possibile ai fatti e meno possibile alle supposizioni o alle speculazioni anche delle “fonti interne” visti i numerosi scandali con smentite e contro smentite avvenuti negli ultimi venti e passa anni.

Questo episodio è per Cinzia che spesso, quando sentiva parlare di monarchi inglesi mi diceva “Dì, ma cosa pensi su…” e che avrebbe amato questo episodio.

Fonti bibliografiche:

  • “Queen of our times: the life of Elizabeth II” di Robert Hardmann, ed. Mc Millan , Londra 2022
  • “The diamond queen: Elizabeth II and her people” ed. Unabridged, Londra, 2012
  • “Elizabeth the queen: la vita di una regina” di Sally Bedell Smith, ed. Fabbri, 2020.
Musiche usate per la puntata:

Tutti i brani sono sotto licenza Creative Commons.
(Sì, abbiamo dovuto usare dei brani suonati da americani per una puntata sulla monarchia britannica 🙂 perché erano le uniche versioni con licenza aperta che siamo riusciti a trovare).

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Elisabetta II con le insegne regali (lo scettro e il globo) durante l’incoronazione nel 1953.
Altre immagini:
Elisabetta II saluta i sudditi dopo l’incoronazione, nel 1953. Fonte: wikimedia commons.

 

Ritratto di famiglia del duca e della duchessa di York (futuri re Giorgio VI e regina Elisabetta) con la figlia Elisabetta II (1926). Fonte: wikimedia commons.

 

La principessa Elisabetta presta servizio nell’Auxiliary Territorial Service, 1945. Fonte: wikimedia commons.

 

Il matrimonio di Elisabetta II e Filippo (1947). Fonte: wikimedia commons.