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Catherine Parr, l’ultima moglie

Con questa puntata chiudiamo il ciclo dedicato alle mogli di Enrico VIII, Catherine Parr fu, a mio parere, una donna quasi sempre saggia ed assennata, che seppe rimanere al fianco di un uomo vecchio, malato, paranoico e umorale e che riuscì infine a prendere la propria libertà personale.

Prossimamente vedremo altre donne della dinastia dei Tudor, Jane Grey, Maria d’Inghilterra, Elisabetta e Maria Stuart.

Anche questa volta in sottofondo si sentono ogni tanto i versetti di un bimbo, è sempre mio figlio che ancora una volta s’è insinuato dentro al podcast 🙂


Fonti bibliografiche:

  • Norton Elizabeth “Catherine Parr”  ed. Amberley 2011
  • Fraser Antonia “The six wives of Henry VIII” ed. Vintage, London

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons.

Catherine Howard: la moglie giovane

In questa puntata analizziamo il modo in cui Enrico ottenne il divorzio da Anna, e di come lei stessa seppe restare nelle sue grazie assicurandosi una vita confortevole per poi passare alle nozze con Catherine Howard.  In copertina abbiamo messo l’unico documento scritto pervenutoci di Catherine, una lettera che scrisse a Thomas Culpeper dopo le nozze con il re. Lo abbiamo scelto perché , tragica ironia della sorte, il suo unico documento autografo è una lettera scritta all’amante e ci pare che sia una buona metafora per quella che fu la sua breve esistenza. Catherine si trovò sposata, impreparata, ad un uomo vecchio, malato, sospettoso e circondata da cortigiani divisi in fazioni che si facevano una guerra spietata incuranti del fatto che, per vincere le loro battaglie, avrebbero potuto anche sacrificare la moglie del re.

Una precisazione: Catherine nacque attorno al 1523, nel calcolare la differenza d’età con il re e i suoi figli ho usato quella come parametro per comodità, ma la data rimane, lo sottolineo, “attorno al”.

Errata Corrige: Francis Dereham non venne ovviamente spedito in Inghilterra per allontanarlo da Catherine, ma in Irlanda. Il lapsus è mio e ce ne siamo accorti in fase di montaggio e non era più possibile correggerlo. Me ne scuso sinceramente.

 

Hans Holbein il Giovane - Ritratto di Signora, forse Katherine Howard

Come promesso mettiamo l’immagine di quello che si crede possa essere un ritratto di Catherine. Questa miniatura è opera di Hans Holbein il giovane ed esiste in due versioni (leggermente dissimili) che fanno parte di due collezioni diverse. Il regno di Catherine fu breve e si concluse così bruscamente che non è mai stato chiaro se vi fu il tempo di farle un ritratto o se furono distrutti dopo la sua morte, nemmeno la famiglia Howard ne possiede uno. L’idea che la miniatura rappresenti Catherine risale alla metà del ‘700 circa (forse in epoca più tarda per la versione che ora è nella Royal Collection, che, per inciso, è quella che abbiamo scelto) perché la donna raffigurata porta gli stessi gioielli, con cui è raffigurata Jane Seymour. Cambia qualche dettaglio, come il colore e il medaglione centrale, ma la rassomiglianza è tale da aver giustificato tale pensiero. L’idea non è peregrina perchè i gioielli erano della corona, non della regina in sè, ma non essendovi altri metri di paragone questa resterà sempre un’ipotesi.


Fonti bibliografiche:

  • Weir, Alison (2008). Henry VIII: King and Court. Vintage.
  • Fraser Antonia “The six wives of Henry VIII” ed. Vintage, London

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons.

Anna di Cleves: la moglie necessaria

Anna di Cleves sembra essere la più invisibile delle mogli di Enrico VIII, non ha la forza drammatica di Caterina d’Aragona o Anna Bolena, non ha la tragicità di Jane Seymour e Catherine Howard e nemmeno quella di Catherine Parr.  Le biografie che la riguardano sono pochissime, eppure a ben guardare ha una forza di carattere che non si può ignorare. Anna si trovò in un paese straniero, dove non parlava la lingua, sposata a un uomo difficile e anziano e, senza un solo vero amico, dovette fronteggiare non solo il ripudio, ma anche camminare su un terreno minato, quello della compiacenza del re; sapeva bene infatti che se avesse fallito Enrico avrebbe potuto essere non così condiscendente o generoso. Ecco perchè abbiamo voluto parlare anche di lei, non era la “brutta sorella” com’è stata fatta passare per anni negli stereotipi popolari, ma una giovane che si trovò catapultata, sola, in un mondo straniero e che se la cavò egregiamente.


Fonti bibliografiche:

  • Weir, Alison (2008). Henry VIII: King and Court. Vintage.
  • Fraser Antonia “The six wives of Henry VIII” ed. Vintage, London

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

  • Appassionata” di Zero Project
  • Susan“, di Vvsmusic (per la parte dei ringraziamenti)

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons.

Jane Seymour, la madre dell’erede

In questa puntata analizziamo il tragicamente breve regno di Jane Seymour,  terza moglie di Enrico VIII e l’unica che fu in grado di dargli un figlio maschio.  Nell’ultima parte diamo invece uno sguardo a com’era partorire all’epoca, in condizioni di igiene scarsissime e senza conoscenze mediche adeguate partorire era una faccenda pericolosa che falciava via sia le donne povere che le donne ricche.

Ci scusiamo per il sottofondo che c’è nella traccia audio, c’è stato qualche problema in fase di registrazione (la mia ignoranza tecnologica ha colpito ancora) ed era impossibile riparare al mio malfatto.


Fonti bibliografiche:

  • Allison Weir “The Six Wives of Henry VIII”,  Vintage, Londra 2002
  • Amy License  ” In Bed with the Tudors: The Sex lives of a dynasty from Elizabeth of York to Elizabeth I”,  Amberley Publishing, 2012

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons.

La fine di Anna Bolena

In questa puntata esaminiamo la prima parte del 1536 , anno che vede la morte di Caterina d’Aragona e quella di Anna Bolena. Il suo fallimento nel fornire figli maschi e l’assenza di veri sostenitori estranei alla famiglia diede mano libera ai suoi avversari che portarono agli occhi del re la giovane Jane Seymour.

Anna insieme al fratello e ad altri quattro uomini venne arrestata e in un processo che non produsse una sola prova vera delle accuse a suo carico (incesto, adulterio e cospirazione ai danni del re) venne condannata, insieme agli altri a morte.

Nella giuria sedeva anche suo zio, il duca di Norfolk, e, non per la prima volta, un parente si sarebbe trovato a giudicare un altro congiunto poiché rifiutarsi sarebbe stato probabilmente considerato un atto imperdonabile di infedeltà.

Ci scusiamo per il grattare in sottofondo che si sente qua e là  e, temiamo,  anche per  un miagolio in lontananza, è il solito gatto che vuole a tutti costi partecipare alla registrazione.


Abbiamo inoltre pensato di rendere disponibile una piccola selezione di opere, cartacee o cinematografiche che riguardano i periodi e personaggi storici finora trattati.  Sono personalmente molto severa con le opere di finzione che si avvicinano alla storia,  ben consapevole che ogni romanzo o film  storico contiene una parte di finzione, per mancanza di fonti, per fonti contrastanti, per rendere più scorrevole la trama etc, credo che però ci sia una cosa da cui non si possa prescindere, l’onestà intellettuale.  Non troverete dunque film o libri dove la storia è stata piegata ai fini della trama o perché l’autore/autrice decide di sposare incerte teorie storiche.  Abbiamo riportato opere che sono quindi fedeli  alla storia o che, se si discostano, sono state scelte per la loro, a nostro parere, bellezza.

Il primo a essere citato è William Shakespeare con i suoi Enrico IV, Enrico V, Enrico VI ed Enrico VIII  oltre che, ovviamente, con il Riccardo III, il Riccardo II e l’Enrico VIII  Il Bardo è il Bardo, non si può prescindere.

Del 1989 è l’Enrico V di Kenneth Brannagh, tratto dall’omonima opera, quasi alla lettera.

Del 1954 è invece Katherine di Anya Seton. Libro su Katherine Swynford, da cui discendono i Beaufort, piuttosto accurato e interessante.

Nel 1996 Al Pacino girò Riccardo III, un uomo un re, un documentario sull’omonima opera teatrale, molto interessante.

Del 1933 è Le sei mogli di Enrico VIII di Alexander Korda, non molto attendibile, ma vale la pena vederlo per l’interpretazione di Charles Laughton.

Tre romanzi a opera di Hillary Mantel sono Wolf Hall e Bring up the bodies, molto curati e che vertono per lo più sulla figura di Thomas Cromwell.  Fanno parte di una trilogia cui manca l’ultimo libro. L’altro libro segnalato è Anna Bolena, una questione di famiglia

Senza allontanarci da Shakespeare proponiamo The Hollow crown una miniserie in 4 parti uscita nel 2012 (sulle figure di Riccardo II, Enrico IV, V e VI) e quest’anno si attende la parte su Riccardo III. Andiamo in fiducia per tre motivi, è tratto da Shakespeare in maniera fedele, il cast che è ottimo e infine il fatto che sia della BBC che, personalmente, apprezziamo moltissimo.

Infine Un uomo per tutte le stagioni del 1966 per la regia di Fred Zinnemann incentrato su Tommaso Moro, basato sull’opera teatrale di Robert Colt.


Fonti bibliografiche:

  • Allison Weir The Lady in the Tower: The Fall of Anne Boleyn” Vintage  2010
  • Eric Ives “The life and death of Anne Boleyn, the most happy” Wyley-Blackwell 2005

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

  • Agnus Dei” di Piotr Pawłowski
  • Susan“, di Vvsmusic (per la parte dei ringraziamenti)

Entrambi i brani sono sotto licenza Creative Commons.