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Elisabetta I: la fine dei Tudor

La fine del regno di Elisabetta I, la figlia più famosa di Enrico VIII, prima monarca donna sotto il cui regno il paese visse in buona pace e prosperità.

Concludiamo con questo episodio  il lunghissimo ciclo che abbiamo dedicato ai Tudor.

La dinastia che era iniziata con Enrico VII finì, almeno formalmente, con Elisabetta I d’Inghilterra che morì nubile e senza figli.  Elisabetta fu una sovrana forte e in grado di tenere le redini di un paese che stava uscendo dai conflitti religiosi nati sotto il regno del padre, continuati sotto quello del fratello e che si erano inaspriti sotto quello della sorella. Con lei vi fu una certa pacificazione degli animi che portò alla tanto agognata stabilità.  Sotto il suo regno si piantarono i semi della colonizzazione inglese del Nuovo Mondo e le arti, specie quella teatrale, conobbero un periodo di reale splendore.

Nell’immaginario collettivo Elisabetta è forse considerata la prima donna che regnò l’Inghilterra e questa è la misura di quanto, nei secoli, sia stata venerata, perché la sorella Maria viene da lei completamente eclissata. Di sicuro Elisabetta fece molto per costruire il mito che poi le si cucì addosso come una seconda pelle. Quanto fosse nelle sue intenzioni divenire un’icona delle generazioni future non lo sapremo mai, ma poco importa.


Fonti bibliografiche:
  • Weir Alison “Elizabeth the Queen” 1998 London, Pimlico
  • Weir Alison “The Children of Henry VIII” 1997, London ed. Penguin Random House
Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

Tutti i brani sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.

Maria di Scozia: “Nella mia fine è il mio principio”

Il processo e l’esecuzione di Maria di Scozia furono l’inevitabile conclusione di una situazione politica sempre più complessa dove la sua stessa esistenza costituiva una spina nel fianco per Inghilterra e Scozia dove suo figlio regnava con lo spettro incombente della madre.

In quest’ultima puntata analizziamo l’ultimo periodo della vita di Maria, grossomodo dal 1583 al 1587 anno della sua morte.  Come già detto in puntata col tempo la stessa vita di Maria venne giudicata incompatibile con la vita di Elisabetta, la sua figura poteva diventare centro di raccolta per scontenti o per cattolici che avessero in animo di restaurare il cattolicesimo e fu questo in definitiva che ne decretò la fine. La sua semplice esistenza in terra inglese divenne intollerabile e poiché era prigioniera si decise di toglierla di mezzo. Il complotto Babington fu quasi un “non complotto” visto che non si mise mai in atto e visto che Francis Walsingham fu sempre aggiornato degli eventi, tanto che intervenne solo quando ritenne di avere abbastanza materiale per arrestare Babington e gli altri congiurati e, infine, di poter mettere sotto processo anche Maria.

Delle accuse mossele, aver ucciso Darnley, aver concordato con Bothwell il suo rapimento, la sua partecipazione ai complotti mentre era in carcere, ben poche sono vere. Sicuramente ella fu messa spesso al corrente delle trame che si tessevano per liberarla, ma probabilmente non fu mai messa al corrente di tutto quel che sarebbe stato necessario fare per renderla libera. Solo verso la fine iniziò a considerare come sacrificabile la vita di chi la teneva in catene, anche se, a Babington, scrisse che approvava il piano in linea di principio e non scrisse mai a chiare lettere che comandava la morte di Elisabetta. Certo Maria non seppe mai destreggiarsi nella palude della politica scozzese e mancò di quell’acume politico necessario a un sovrano, ma non fu mai educata a sviluppare queste naturali mancanze.

Fidandomi troppo di me stessa ho erroneamente datato il complotto Babington al 1585, ebbe luogo  invece l’estate seguente, nel 1586.

Puntate precedenti su Maria di Scozia:


Fonti bibliografiche:
  • Fraser Antonia “Mary Queen of Scost” 1969, London ed. Weidenfeld & Nicolson
  • Weir Alison “Elizabeth the Queen” 1998, London ed. Pimlico
Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:
  • Lamentations I” di Thomas Tallis, interpretata dai Tudor Consort;
  • Susan” di Vvsmusic, per la parte dei ringraziamenti.

Tutti i brani sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.

Maria di Scozia: la caduta

La caduta di Maria fu il risultato non solo dei vari interessi personali dei nobili, che li posero sempre al di sopra della lealtà verso la corona, ma anche della sua incapacità di tener loro testa.

In questa puntata il periodo analizzato è tutto sommato breve, va infatti dal febbraio 1567 ai primissimi giorni di maggio del 1568. Un anno e mezzo in cui la vita di Maria iniziò a precipitare in quel vortice dal quale, purtroppo non sarebbe mai uscita.

Quello che va capito, forse più di ogni altra cosa, è che, come accennato in puntata, ella non fu allevata per governare davvero e che la sua formazione in Francia non poteva addestrarla alla Scozia, altri sovrani ebbero purtroppo un destino analogo al suo.  In un momento storico dove i nobili, abituati a decenni di potere incondizionato, ci sarebbe voluta una mano diversa, forte, una persona cresciuta nel crogiolo degli intrighi di corte e con una forma mentis identica a quella dei nobili in questione. Purtroppo non fu così.

A margine annotiamo come Bothwell divorziò dalla moglie. Come detto al momento del rapimento di Maria egli era sposato, ma poichè erano state nozze dettate dalla convenienza la moglie Joan non si oppose. L’annullamento venne garantito da un vescovo che ratificò la mancanza di una dispensa (i due erano lontanamente imparentati), al momento delle nozze quello stesso vescovo aveva firmato quella stessa dispensa.  Questo episodio già di suo mostra come in quel mondo, quello della politica e delle relazioni diplomatiche in generale, ogni cosa fosse effimera e dai contorni anche troppo evanescenti. Navigare in acque tanto ricche di scogli nascosti richiedeva una capacità che ben pochi avevano, giacchè lo stesso Bothwell perse la partita e  almeno due dei reggenti del piccolo Giacomo VI vennero uccisi a causa di questo o quell’intrigo.  Questo ovviamente non valeva solo per la Scozia, ma per l’Europa intera.

Le altre puntate su Maria di Scozia:


Fonti bibliografiche:
  • Fraser Antonia “Mary Queen of Scost” 1969, London ed. Weidenfeld & Nicolson
  • Weir Alison “Mary Queen of Scots and the murder of Lord Darnley” Ballantine 2004
Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:
  • Lamentations III” di Alfonso Ferrabosco, interpretato da The Tudor Consort;
  • Susan” di Vvsmusic, per la parte dei ringraziamenti.

Tutti i brani sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.

Maria di Scozia: la corte insanguinata

In questa puntata prendiamo in esame un periodo piuttosto ristretto che va dalla tarda primavera del 1565 alla fine di gennaio 1567. In quel lasso di tempo Maria convolò a nozze con Henry Stuart, un matrimonio che, al di là dei motivi politici e personali che lo rendevano inviso a tutti, era inopportuno per il carattere dello sposo stesso. Darnley, vanesio ed arrogante, si attirò le ire dei nobili che si rivoltarono contro Maria e quando essa reagì questi non esitarono a trarre Darnley nelle reti dei loro complotti che sfociarono nell’omicidio del segretario di Maria, Davide Riccio.  In un susseguirsi di congiure e di alleanze mutevoli che duravano il tempo di un complotto Darnely riuscì ad alienarsi la moglie e l’intera nobiltà scozzese che alla fine ordì un piano per ucciderlo. Maria, non dotata del cinisimo necessario, prima allontanò i nobili e poi li riavvicinò, fidandosi di loro anche per quel che riguardava la risoluzione del problema di questo marito che causava più problemi che altro, trovandosi infine coinvolta in una serie di accuse che le costeranno molto, molto care.  In una corte dove i nobili spadroneggiavano da tempo immemore Maria non capì, una volta di più, che nella loro ottica, i sovrani andavano e venivano e gli unici che restavano sul palco, generazione dopo generazione, erano i gruppi famigliari scozzesi che giocavano le loro partite traendo il meglio dai sovrani, o da altri nobili, per poi gettarseli alle spalle privi di qualunque sentimento di vera lealtà.

Le altre puntate su Maria di Scozia:


Fonti bibliografiche:

  • Fraser Antonia “Mary Queen of Scost” 1969, London ed. Weidenfeld & Nicolson
  • Weir Alison “Mary Queen of Scots and the murder of Lord Darnley” Ballantine 2004

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

  • Lux Aeterna” di Zero Project
  • Susan” di Vvsmusic (per la parte dei ringraziamenti)

Entrambi i brani sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.

Maria Stuart: il ritorno in patria

In questa puntata analizziamo il periodo intercorso fra il primo matrimonio di Maria di Scozia con Francesco II di Francia e le sue seconde nozze con Henry Stuart.  Tornata in patria dopo essere rimasta vedova trovò un paese assai diverso dalla Francia che per tanto tempo era stata la sua casa, un paese più povero, con dei conflitti interni e con un vicino assai scomodo, l’Inghilterra.

Maria dovette faticosamente cercare di prendere le redini della Scozia, mentre si confrontava con il suo leader religioso, John Knox, e mentre cercava di trovare un compromesso per la successione al trono inglese con la cugina Elisabetta.

Infine due parole sul trattato matrimoniale “ufficioso” che Maria firmò per volere del suocero Enrico II, alla morte di Francesco questi perse gran parte della sua efficacia, infatti esso si basava per lo più sull’eventualità che Maria morisse prima del marito. Quando ella tornò a casa si ritrovò quindi, di fatto,  libera dalle clausole del trattato.

In copertina: la costa dall’Isola di Skye, villaggio di Elgol.  Foto di Alessandro Cabrini.

Le altre puntate su Maria di Scozia:


Fonti bibliografiche:

  • Fraser Antonia “Mary Queen of Scost” 1969, London ed. Weidenfeld & Nicolson

Musiche di sottofondo utilizzate in questo episodio:

Entrambi i brani sono di Vvsmusic e distribuiti sotto licenza Creative Commons.